La Jeep Compass, insieme alla più piccola Renegade, porta al debutto la nuova meccanica ibrida a 48 volt che sarà impiegata anche dall’Alfa Romeo Tonale (i cui ordini dovrebbero partire da aprile); denominata e-Hybrid, unisce caratteristiche delle mild hybrid ad altre delle ibride full. Il sistema è composto dal nuovo 1.5 turbo a iniezione diretta di benzina (immessa nei quattro cilindri a una pressione fino a 350 bar), che funziona a ciclo Miller: rispetto al più diffuso ciclo Otto, tiene aperte più a lungo le valvole di aspirazione durante la risalita dei pistoni per ridurre lo sforzo di pompaggio e, quindi, il dispendio di energia. Il 1.5 lavora insieme (o in alternanza) a un’unità elettrica da 20 CV, calettata al cambio robotizzato a doppia frizione e alimentata da una batteria agli ioni di litio da 0,8 kWh posta sotto al tunnel centrale. Il motore a corrente non si limita ad affiancare il 1.5 nelle partenze e nelle riprese, come avviene di solito per le mild hybrid, ma, a bassa velocità e per brevi tratti, può muovere da solo l’auto (il motore a benzina resta spento) come nelle full hybrid.
In effetti, nel nostro test abbiamo verificato come, premendo dolcemente l’acceleratore nelle partenze e nelle manovre di parcheggio, la Jeep Compass e-Hybrid riesca a marciare solo a corrente per alcune decine di metri, fino a sfiorare i 30 km/h, prima che il 1.5 si riavvii. Quest’ultimo, sempre per contenere i consumi, si spegne e si scollega dalle ruote quando si rilascia l’acceleratore, consentendo all’auto di “veleggiare” come se fosse in folle. Il sistema ibrido prevede una seconda unità elettrica più piccola, collegata al 1.5 tramite una cinghia: funge da motorino di avviamento e rende più fluidi gli inserimenti degli altri due motori.
Meccanica a parte, la Jeep Compass e-Hybrid resta quella aggiornata un anno fa (qui il primo contatto), con i nuovi fari full led di serie per tutti gli allestimenti, la tipica mascherina Jeep a elementi verticali e, più in generale, l’aspetto squadrato che la fa sembrare una Grand Cherokee in scala ridotta. L’abitacolo si conferma spazioso e ben rifinito, con l’elegante plancia attraversata da una fascia imbottita in ecopelle e da un elemento satinato. Il ben leggibile cruscotto digitale configurabile si abbina allo schermo a sbalzo di 10,1” (di serie per la S) del raffinato impianto multimediale. Fra le tante opzioni, come la gestione dallo smartphone di alcune funzionalità dell’auto, si aggiungono le informazioni sul sistema ibrido: mostrano in tempo reale l’attività dei motori e forniscono delle statistiche sui chilometri percorsi solo a corrente e sulla quantità di energia recuperata nei rallentamenti e nel “veleggio”. Quanto al bagagliaio, la capienza non è da record; rispetto alle versioni solo a benzina o diesel, la Jeep Compass 1.5 T4 perde qualche litro, fermandosi a 424 anziché a 438 (a divano giù il valore è rispettivamente di 1270 e 1387 litri).